crepe casa
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HAI DELLA MUFFA IN CASA ? ECCO 10 COSE DA FARE !

muffa casa

COS’È LA MUFFA

Il problema della muffa veniva trattato già più di 3.000 anni fa nel Vecchio Testamento: nel terzo libro di Mosè, capitolo 14 Versi 33 – 57 si parla della “Legge sulla muffa nelle case”:

Quando … sul muro della casa appaiono alcune macchie di colore verdastro o rossastro, che sembrano formare una specie di cavità nel muro, il sacerdote deve … far chiudere la casa per sette giorni. … Quando … ritornerà e vedrà che le macchie hanno continuato a espandersi sul muro della casa…, dovrà far rimuovere le pietre colpite dalla muffa e farle gettare in un luogo impuro, fuori dalla città. … Tutto l‘interno della casa dovrà essere raschiato… i calcinacci raschiati dovranno essere buttati fuori dalla città, in un luogo impuro … altre pietre dovranno essere prese e messe al posto delle prime … e la casa dovrà essere intonacata con altra calce. … Quando … il sacerdote farà un nuovo esame della casa e noterà che la macchia non è più riapparsa dopo che la casa è stata intonacata di nuovo, dichiarerà che la casa è pura, perché la muffa è stata eliminata. … Questa è la legge relativa a ogni sorta di lebbra e tigna, di macchie che appaiono sui vestiti e sulle case, di gonfiori, di pustole e di macchie bianche, le cui istruzioni permettono di determinare quando una cosa è impura e quando è pura.

Le muffe sono dei FUNGHI, i quali sono degli organismi viventi che si riproducono per mezzo delle SPORE.

spore della muffa

spore della muffa

Presso l’Università Friedrich-Schiller di Jena in Germania alcuni anni fa è stato eseguito uno studio relativo ai danni subiti dagli appartamenti a causa dell’umidità. Tale studio è stato eseguito su 5.530 appartamenti con 12.132 occupanti: in 1.213 appartamenti sono emersi 1.829 danni da umidità visibile a vista d’occhio (circa il 21%), di cui 751 presentavano problemi di muffa (circa il 13%).

La distribuzione dei danni rilevata è stata la seguente:

distribuzione danni da muffa

distribuzione danni da muffa

 

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CONDIZIONI PER LA CRESCITA  E CAUSA DELLA MUFFA

Le condizioni per la crescita della muffa sono:

  • Condizioni biologiche
  • Presenza di umidità (dovuta a danni dell’acqua dall’esterno, dell’acqua dall’interno, da acqua derivante da risalita capillare dal basso, ponti termici, condensa negli interni in estate ed in inverno, scarsa areazione)

In particolare:

  • Temperatura tra i 5° e 35 °
  • Presenza di nutrimento (cellulosa, grassi, zuccheri, malti, ecc.)
  • Valore del pH tra 2 e 22 (ideale tra 5 e 7) (per esempio l’intonaco a base cemento ha pH 12 mentre quello a base gesso è più basso e quindi più attaccabile)
  • Poca luce (al buio la muffa cresce molto meglio)
  • Umidità sufficiente (a partire da circa 80% di umidità relativa, ad alcune specie può bastare anche il 72 % di U.R.)
  • Ossigeno (ne basta una quantità minima pari a 0,14-0,25 %, nell’aria è presente circa il 20,9 % di Ossigeno)

La sufficiente umidità e la condizione basilare per la crescita della muffa negli interni.

In presenza di danni da muffa occorre quindi individuare ed eliminare la causa dell’elevata umidità!!

Altro aspetto importante è individuare ed eliminare i PONTI TERMICI:

ponti termici negli edifici

ponti termici negli edifici

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LE 10 COSE DA FARE PER PREVENIRE LA FORMAZIONE DELLE MUFFE

Riassumendo la muffa si forma su elementi costruttivi a causa di costante o permanente umidità.

Bisogna chiarire da dove deriva l’umidità:
• può provenire da pentole, se il vapore non riesce ad uscire;
• può semplicemente essere prodotta dagli abitanti stessi: ogni persona quotidianamente produce 1-1,5 l di vapore; facendo la doccia si produce 1 l di vapore, gli essiccatori per biancheria ne formano 1-3,5 l, e addirittura fiori e piante ne forniscono 0,5-1 l;
• attraverso punti non stagni, a contatto con il terriccio, può penetrare dall’esterno;
• in certe condizioni si forma completamente da sola in qualità di condensa (rugiada) su parti di una costruzione confinanti con l’esterno: dietro l’armadio, in bagno, nell’angolino

Si forma condensa sui muri, se:
• una parete è isolata male
• il locale è arieggiato male, (ad es. a causa dell’installazione di finestre stagne per risparmio energetico senza contemporaneamente aver provveduto al risanamento termico dei muri).
• la condensa formatasi con basse temperature esterne non può uscire dal muro, quando la temperatura esterna aumenta (p.e. grazie all’insolazione) e l’umidità evapora. Una parete esterna in condizioni normali dovrebbe essere permeabile al vapore dall’interno verso l’esterno.
• la porta che separa una stanza non riscaldata da quelle riscaldate viene lasciata aperta: poiché l’aria fredda assorbe meno vapore acqueo, sulle superfici fredde (ad es. sulle pareti) della stanza priva di riscaldamento si forma dapprima condensa e poi muffa.

 

 

Le 10 cose da fare da parte dell’utilizzatore dell’appartamento per prevenire la formazione di muffa o evitare di aumentare la loro estensione sono le seguenti:

1) Non usare i deumidificatori in presenza di muffe nella stanza

2) Controllare con apposito strumento (igrometro) che la temperatura interna si mantenga in inverno tra i 20°C e i 21 °C e che l’umidità relativa interna in inverno sia sempre tra il 30% e il 50%

3) Ventilare quotidianamente in maniera adeguata gli ambienti (la legge prescrive n= 0,5 ricambi/ora – ma è importare areare sufficientemente per mantenere l’umidità relativa nei valori sopra indicati):
* come regola generale, si raccomanda di arieggiare l’abitazione almeno 3 volte al giorno, aprendo completamente, per 5-10 minuti, tutte le finestre e le porte per creare correnti d’aria. Chi si reca al lavoro e non ha la possibilità di arieggiare al mattino, a mezzogiorno e la sera, può farlo in alternativa al mattino, quando torna dal lavoro e prima di andare a letto.
* non lasciare continuamente aperte le finestre a ribalta in quanto fanno sprecare molta energia e fanno raffreddare molto le pareti e i pavimenti vicino alle stesse finestre aumentando il rischio di condense.
* la formazione di condensa sulle finestre è sempre segno di eccessiva umidità. Appena una finestra si appanna bisogna arieggiare.

4) Gestire in maniera adeguata l’impianto di riscaldamento:
* mantenere una temperatura tra i 20°C e i 21° C;
* non spegnere l’impianto di notte in quanto l’abbassamento eccessivo della temperatura delle pareti favorisce la formazione di condensa e quindi di muffe, al limite abbassare di un grado la temperatura (questo permette anche di risparmiare economicamente).
* non tenere singoli locali non riscaldati (evitare quindi di chiudere il termosifone di una stanza pensando di risparmiare….)

5) Evitare di asciugare la biancheria nelle abitazioni, se indispensabile chiudere la porta del locale e aprire la finestra).

6) Gli acquari senza coperchio e una rigogliosa collezione di piante d’appartamento possono creare problemi di eccessiva produzione d’umidità.
Se si rovesciano liquidi, bisogna asciugarli subito e accuratamente con uno straccio assorbente.

7) In cucina, in bagno, in doccia o stirando, se si forma molto vapore bisogna azionare subito il ventilatore di scarico e impedire che giunga troppa umidità negli altri locali. In mancanza di ventilatori, si raccomanda di arieggiare durante o immediatamente dopo la produzione di umidità.

8) Lasciare una distanza di 10 cm tra i mobili e le parete esterne.

9) Preferibilmente non collocare mobili di grandi dimensioni, come armadi e pareti componibili, lungo muri o angoli che danno sull’esterno.

10) I rifiuti devono essere regolarmente smaltiti (nei rifiuti organici si riproducono muffe e batteri quindi non bisogna mai lasciare la spazzatura per troppo tempo nelle abitazioni – la legna per caminetti non deve essere conservata in appartamento).

 

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